Sappiamo tutti che i sogni generano idee, e sono le idee che fanno girare il mondo. Di conseguenza, quando non abbiamo più idee, vuol dire che abbiamo smesso di sognare ed è allora che finiamo nei sogni altrui, divenendo spettatori passivi nella commedia della nostra vita.
Allora, follia per follia, consentitemi di osare fino al punto di dire che siamo finiti quasi tutti nel sogno del “potere costituito”: la famiglia, la scuola, la politica, la religione ecc. Siamo diventati pressappoco quello che gli altri volevano che noi fossimo; cioè delle “brave persone” ben inserite nel “sistema”, educati, diligenti e rispettosi. Siamo finiti nel sogno di coloro che, poco alla volta, si sono impadroniti dei nostri destini e ridottici a figuranti da tenere sotto controllo con periodiche e terrificanti previsioni sul futuro. Proprio così! Scampate le pandemie, gli anatemi mistici e la terza guerra mondiale, ora è la volta del terrore economico e finanziario che ormai tutti abbiamo imparato a chiamare “crisi”. Okay, c’è la crisi e tutti ne siamo coinvolti. Ma come ne usciamo? Non certo facendoci intimorire al punto da oscurare la proiezione del nostro sguardo verso nuovi e più ampi orizzonti, dove poter sognare ancora, generare nuove idee e realizzare nuovi progetti!
Per fare ciò è indispensabile una seria e profonda introspezione. Alla fine della quale, però, bisogna porsi una semplice ma fondamentale domanda: Che cosa posso fare io?
Bene. Io, per cominciare, ho deciso di scrivere questo blog, che spero possa diventare un mezzo di scambio di esperienze ed anche un’arma di resistenza, contro la rassegnazione, il pessimismo e la resa, nelle mani di chi voglia vivere attivamente da protagonista la propria esistenza e non sopravvivere passivamente da comparsa nei sogni altrui.
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